tumore
del testicolo
Grazie ai progressi medici degli ultimi anni, oggi 9 casi di tumore del testicolo su 10 possono essere curati con successo. Fondamentale imparare a praticare l’autoesame.
TUMORE DEL TESTICOLO
Grazie ai progressi medici degli ultimi anni, oggi 9 casi di tumore del testicolo su 10 possono essere curati con successo. Fondamentale imparare a praticare l’autoesame.
Che cos’è e come si manifesta
I fattori di rischio e la diagnosi
- criptorchidismo: cioè la mancata discesa nello scroto di uno dei testicoli che resta nell’addome o nell’inguine. Questa condizione aumenta le probabilità di trasformazione maligna delle cellule fino a 50 volte rispetto a chi non ne soffre, con un rischio variabile a seconda della sede. Le probabilità si riducono se l’anomalia viene corretta chirurgicamente prima dei sei anni di età;
- sindrome di Klinefelter: un difetto genetico, con alterazioni di alcuni cromosomi;
- familiarità.
La diagnosi del tumoreviene effettuata tramite un’ecografia dello scroto e il dosaggio di alcuni marcatori (alfa-fetoproteina, beta-HCG ed LDH), sostanze presenti nel sangue prodotte dalle cellule tumorali o indotte dalla presenza del tumore. Dopo la conferma, sarà necessario asportare il testicolo per esaminare il tumore nella sua estensione locale e sottoporre il paziente a ulteriori accertamenti per verificare se le cellule tumorali si siano o diffuse.
I trattamenti
In sostanza, se in fase iniziale, è indicata l’asportazione chirurgica del testicolo e del funicolo spermatico, che può anche essere risolutiva. Negli stadi più avanzati, invece, con metastasi ai linfonodi dell’addome oppure in altri organi, la chemioterapia consente un buon controllo della malattia. Dopo l’asportazione del testicolo può essere inserita in sede una protesi che consente di mantenere l’aspetto estetico dello scroto.